martedì 11 settembre 2018


 
zico)
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,dalle quali in passato erano pervenuti apporti alla valuta presente inSicilia, alimentarono la circolazione in modo preponderante.Lamancanza di coniazioni in argento siciliane e di rinvenimenti di mone-te argentee - sia di quelle prodotte a Ravenna in abbondanza sotto Giustinia-no I e in quantità calanti fino a Foca (602-610), sia delle altre successive rela-tive alle serie dell’
hexagramma
,coniate in Oriente essenzialmente tra il 615 eil 680 circa e per l’ultima volta sotto Tiberio III (698-705)
70
-dimostra il so-stanziale bimetallismo della circolazione monetaria in Sicilia (e nelle regionimeridionali dell’Italia
71
), e l’estraneità ad essa dei nominali argentei, alla cuicarenza sopperivano le abbondanti produzioni delle frazioni del solido.Ampia dovette essere nel VII secolo la diffusione della moneta in oro, co-me lascia presumere la straordinaria quantità di tesori di aurei in prevalenzadell’epoca di Costante II e del figlio Costantino IV, talvolta composti anche digioielli, rinvenuti a Racalmuto nel 1939
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,Milazzo nel 1937
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,aSiracusa nel1872
74
,nel 1909
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,nel 1941
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enel 1964
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,aPantalica nel 1903
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,aScicli nel
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Giuseppe Guzzetta
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Grierson 1968, 1, pp. 219-220; Morrisson 1970, pp. 258-259; Grierson 1982, pp. 84-86.Ultime emissioni di Antiochia nel 610 sotto Foca, di Cizico nel 614/5 e poi negli anni 625/6-628/9, di Nicomedia nel 617/8 e negli anni 625/6 e 626/7, di Tessalonica nel 629/630.
70
Grierson 1968, pp. 17-18, 270-274 nn. 61-68 (Costantinopoli), 437-442 nn. 48-58(Costantinopoli), 465 n. 101 (Thessalonica?), 507 n. 203 (Ravenna,
hexagramma
cerimoniale), 534-536 nn. 21-27, 583 nn. 16-17, 628 n. 6; Morrisson 1970, pp. 257, 329, 400, 406, 423;Yannopoulos 1978, pp. 2-5 (sulla cronologia della prima emissione) e
 passim
;
 Id.
1982, pp. 117 e120-121; Hahn 1981, pp. 17-18, 98-99, 133-134, 155, 189; Grierson 1982, pp. 103-105. Per l’ana-lisi della distribuzione geografica dei rinvenimenti vd. Curta 1996, pp. 109-115 e
 Id.
2005, p. 118.
71
Guzzetta 1986b, p. 273;
 Id.
1989;
 Id.
2001, p. 571.
72
Composto da 203 monete (in particolare un tremisse di Zenone, un solido di Tiberio II,2solidi, 2 semissi e 12 tremissi di Maurizio Tiberio, 23 solidi e 2 tremissi di Foca, 116 solidi, 14semissi e 29 tremissi di Eraclio, infine un semisse di Costante II) che sarebbero state occultateall’inizio del regno di Costante II; cfr.Griffo 1946, p. 17; Kent 1994, p. CVIII; Guzzetta 1995,p. 23; Arslan 2005b, p. 127, n. 7060.
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Rinvenuto accidentalmente, entro un vaso fittile, nell’ambito del centro moderno diMilazzo, consisteva di poco più delle 74 monete recuperate per il Museo di Siracusa, le quali inseguito al mio esame risultano tutte di Costante II coniate a Costantinopoli (9 solidi degli anni641-646, 7 del 650/1, 8 degli anni 651-654, 15 degli anni 654-659, uno del biennio 659-661, 17degli anni 661-663, 4 semissi e 12 tremissi battuti tra il 641 e il 668), cfr. Guzzetta in c. s. che cor-regge quanto scritto, in seguito alla prima segnalazione di Griffo 1946, pp. 15-16, da Guzzetta1995, p. 12; Morrisson 1998, p. 309; Guzzetta 2002, p. 714; Arslan 2005b, p. 123, n. 6840.
74
Consistente di “
 più libbre di monete d’oro”
egioielli, dei quali poterono essere salvati sol-tanto alcuni solidi e tremissi di Costante II e il celebre anello lavorato a niello attribuito adEudocia, cfr. Guzzetta 1995, p. 11;
 Id.
2002, pp. 720-722. Scheda dell’anello, in Baldini Lippolis1999, p. 213, n. 10.
75
Un solido e un tremisse di Costante II rinvenuti nel predio Tarantello in contrada Fusco,cfr.Guzzetta 2002, p. 722.
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Fu rinvenuto in via Savoia durante i lavori per la costruzione di un cinematografo e sarebbeconsistito di “
una ingente quantità di aurei bizantini, di collane, di vasi sacri. Gli aurei furono manda-ti al crogiuolo, mentrevasi, collane, perle furono venduti ad antiquari”
,Agnello 1952, p. 28, nota 2.
 
1908
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,che da un lato rispecchiano l’abbondanza della massa monetaria in cir-colazione - derivante sia dall’accresciuto volume di emissione della zecca sira-cusana negli anni di Costante II sia dall’afflusso di valuta pregiata da Costanti-nopoli - e dall’altro possono connettersi rispettivamente con i disordini succes-sivi all’assassinio dell’imperatore, con lo scompiglio provocato dalla prima in-cursione araba in Sicilia nel 669/70 e il saccheggio della stessa Siracusa
80
ein-fine o con l’altro saccheggio musulmano di Siracusa del 705 o con la rivolta del-lo stratego di Sicilia, Sergio, nel 718
81
.Anche i rinvenimenti di monete di rame di Costante II, che tra quelli rela-tivi al VII secolo sono finora i più numerosi
82
,devono essere in rapporto conil notevole incremento della produzione siracusana sotto il suo regno. Perconverso la successiva diminuzione dei ritrovamenti monetali relativi a Co-stantino IV (668-685) e al primo regno di Giustiniano II (685-695) riflette lariduzione delle coniazioni siracusane in questo quarto di secolo.Le testimonianze pertinenti ai decenni iniziali dell’VIII secolo sono di nu-mero alquanto ridotto, sebbene le spinte inflazionistiche dovessero essere nonlievi - come lascia presumere la fine della produzione dei mezzi
 folles
sopra ri-cordata - e l’uso della moneta non fosse ancora variato. Bisogna tuttavia con-siderare che scarse furono le coniazioni durante regni di breve durata comequelli di Filippico (711-713)
83
,Anastasio II (713-715)
84
,Teodosio III (715-717)
85
esi può inoltre supporre che in quegli anni sia subentrata una fase direcessione economica. Molto pochi sono gli esemplari di Leone III finora re-cuperati, benché appaiano essere state abbondanti le emissioni a suo nome.
183
 Lamoneta nella Sicilia bizantina
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Rinvenuto occasionalmente dagli operai di un cantiere edile all’inizio di Corso Gelonesarebbe stato composto da circa 700 solidi di cui ne furono recuperati per il Museo di Siracusa119; 103 di questi sono di Costante II (in particolare 100 battuti a Costantinopoli tra il 661 e il663 e 3 a Siracusa tra il 661 e il 668), 16 sono di Costantino IV (4 coniati a Costantinopoli nel668, 10 a Siracusa tra il 668 e il 673, due a Cartagine negli anni 681-685), cfr. Guzzetta in c. s.che corregge le precedenti attribuzioni di Currò Pisanò 1962-64, pp. 262-263; Guzzetta 1995,pp. 11-12;
 Id.
2002, p. 722.
78
Contenuto in “
un vaso di bronzo”
era composto di circa un migliaio di monete d’oro e di
almeno 14 pezzi di gioiellerie”
,di cui P.Orsi potè esaminare 9 solidi di Costante II e diCostantino IV, cfr. Orsi 1904;
 Id.
1910; Guzzetta 1995, pp. 12-14.
79
Noto all’Orsi soltanto per i due tremissi di Costante II ch’egli poté acquistare per il Museodi Siracusa nel marzo 1909, cfr.Guzzetta 2002, p. 730; Arslan 2005b, p. 128, n. 7160.
80
Amari 1933, pp. 216 e ss.; Holm 1901, p. 591; Pace 1949, p. 118; Stratos 1976, che stabi-lisce nel 669/70 la datazione della prima incursione araba.
81
Sono le due occasioni in cui, come già da tempo ho proposto, potrebbe essere stato occul-tato il tesoro di Pantalica, cfr. Guzzetta 1995, pp. 13-14.
82
Tanto nella Sicilia orientale quanto nel territorio calabrese di Reggio e Locri, cfr.Guzzetta2002 e
 Id.
1986b, pp. 256 ss., quadro sinottico a pp. 268-269, e pp. 273-274.
83
Sul quale vd. Ostrogorsky 1968, pp. 123, 141-142; Grierson 1968, p. 664; Hollingsworth-Cappel 1991.
84
Cfr.Ostrogorsky 1968, pp. 142-143; Grierson 1968, p. 673; Hollingsworth 1991a.
85
Cfr. Ostrogorsky 1968, pp. 143-144; Grierson 1968, p. 684; Hollingsworth 1991b.
 
Se in generale piuttosto debole dovette essere la circolazione monetaria pertutto l’VIII secolo, il momento di crisi acuta si pone negli anni tra Leone IVeMichele I, dal 775 all’811, segnati da una lacuna di testimonianze che è piùampia del ventennio di interruzione delle coniazioni del rame (780-802) di cuisi è già fatto cenno. Un segno finora eccezionale di un perdurante rapportoanche monetario con la capitale dell’impero è dato dal tesoro di solidi rinve-nuto nel 1950 presso Capo Schisò
86
;ne furono recuperati 180 coniati a Co-stantinopoli sotto gli imperatori Leone III (717-741), Costantino V (741-775),Artavasde (742-743), Leone IV (775-780) e Costantino VI (780-797), e di que-st’ultimo è l’esemplare più tardo, un solido degli anni 790-792.Una nuova e crescente apparizione delle testimonianze si può rilevare peril periodo che ha inizio con Leone V (813-820) e prosegue con Michele II(820-829) e Teofilo (829-842), ma ad essa succede una drastica riduzione peril regno di Michele III (842-867), al quale risalgono le ultime e scarse emissio-ni di Siracusa, mentre i Musulmani procedevano alla conquista della Sicilia.Una stretta connessione quindi si osserva tra gli addensamenti e le lacunedelle testimonianze della circolazione monetaria e le differenti fasi di attivitàdella zecca di Siracusa, la quale non soltanto precorse quella di Costantinopo-li in alcune manovre monetarie, come si è rilevato in precedenza, ma anche sene distaccò procedendo nel IX secolo lungo un percorso differente.La Sicilia bizantina fu permeata dall’uso della moneta non meno di altreregioni dell’impero, ma anch’essa, come i territori orientali, sebbene in misu-ra inferiore, pare colpita da un indebolimento della vita cittadina e da un pro-cesso di ruralizzazione, da un rallentamento del commercio e della circolazio-ne monetaria tra la fine del VII e gli inizi del IX secolo
87
;quando una nuovalinfa cominciò a scorrere nel suo corpo sociale e un nuovo assetto prese a co-stituirsi, il
thema
di Sicilia dovette soccombere alle forze dell’Islam.
184
Giuseppe Guzzetta
86
Agnello 1953; Guzzetta 1986a, p. 130;
 Id.
2002, p. 716; Arslan 2005, p. 124, n. 6910 (condati erronei).
87
Guzzetta 2002, pp. 742-744; per i territori orientali dell’impero vd. ora Metcalf 2001 e,con differente valutazione, Curta 2005.

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