martedì 26 luglio 2016

 
Archeologia del Vaticano (S. Elpidio, Alzano, Torre di Taglio, Castagneta e Petrignano)


Scrivevamo un anno fa sulle testimonianze archeologiche del Cicolano- Col il mio caro amico Bernardo Ricciardi andiamo a bussare infruttuosamente alle porte dei sindaci, delle autorità locali, dei paludati studiosi del luogo. NIENTE.

Restano senza tutela, in totale abbandono almeno i tre grandi insediamenti archeologici del VATICANO (S. Elpidio, Castagneta, Alzano e Petrignabo = rima con Vaticano).

Una grande quercia il convento dell'anno MILLE (accaparratosi dagli Urbani) lo sta letteralmente spallando;

la città romana di Suna, il Lugini la descrive, ma oggi ove sia nessun lo dice;

il percorso sella via consolare Cecilia sta ancora tra i dubbi del Lugini e del Persichetti.

Intanto tracciati ed epigrafi manomessi  ed anche distrutti.

Il sindaco di Pescorocchiano che ci sta a fare?

L'Aviano del Beni archeoligici di Roma che ha da dire?

Silvi  che ha da scrivere?

Calogero Taverna

Altre presenze archeologiche
il Cicolano è fortemente interessato da presenze archeologiche disseminate nel vasto territorio. Le indagini di superficie, in cor...so da diverso tempo, hanno permesso l'individuazione di numerosi siti inquadrabili in un lungo arco cronologico. Ad esempio nella piana di Corvaro, che costituisce fin dalla più remota antichità un fondamentale tramite tra la conca reatina e l'area del Fucino, l'indagine archeologica e territoriale ha consentito di individuare, oltre al grande tumulo ed all'area sacra di S. Erasmo, anche tracce di insediamenti riferibili a varie epoche storiche
Santa Maria delle Grazie Muro di sostruzione in opera poligonale

Infatti presenze relative al Bronzo antico (ca. 2200-1700 a.c.) e medio (ca. 1700-1300 a.C.) sono state individuate nel corso dei lavori per la costruzione della superstrada Salto- Cicolana: sembrerebbe comunque trattarsi di un'occupazione temporanea e non permanente del sito.Sul monte Frontino, che sovrasta l'attuale centro di Corvaro, sono stati rinvenuti i resti di una cinta muraria in opera poligonale, nei cui pressi è stato possibile recuperare, tra gli altri frammenti, una fibula in bronzo con arco a losanga (VIII sec. a. C.) e numerosi frammenti ceramici di impasto.
In un'area posta a nord-nord/est del tumulo è stata messa in evidenza una serie di strutture murarie realizzate in più fasi tra i materiali, rinvenuti al di sotto di un crollo di tegole, va segnalata la presenza di ceramica a vernice nera della forma Morel2787 inquadrabile nella media età repubblicana (fine IV-inizi III sec. a.c.). In prossimità di queste strutture, non lontano dal tumulo, è stata individuata un'ampia area di frammenti fittili fortemente addensati inquadrabile principalmente tra l'età repubblicana e la prima età imperiale, anche se con sporadiche attestazioni di materiale in impasto ascrivibile verosimilmente all'età arcaica. A giudicare dall'estensione dell'area, e sulla base della tipologia e della concentrazione dei materiali si può avanzare, anche se con cautela, l'ipotesi che possa trattarsi di un vicus (villaggio).
Tracce di un altro vicus, noto dall'epigrafia e fiorente in età repubblicana, sono venute in luce in località Colle Pezzuto lungo una presunta strada romana che si dirigeva verso Cartore. Strutture pertinenti ad una villa romana, caratterizzate da un muro di sostruzione in opera poligonale ed opera incerta, e da una struttura ipogea (criptoportico o cisterna) in opera cementizia, sono state individuate in località Madonna delle Grazie. Va inoltre ricordata la presenza di blocchi in opera poligonale, di incerta provenienza, reimpiegati in alcuni muri a secco nei pressi della rocca rinascimentale di Corvaro. Nella vicina Torano nella seconda metà del Novecento furono individuate delle sepolture, oggetto di scavi non scientifici, contenenti oggetti databili ad età arcaica (VI - V sec. a.C.). Vale la pena ricordare che diversi materiali provenienti dalla valle del Salto si conservano in differenti musei, come ad esempio i numerosi manufatti di epoca protostorica provenienti dalla grotta di VaI de' Varri, che attualmente si conservano a Roma nel Museo Nazionale Preistorico e Etnografico "L. Pigorini" gli ex-voto rinvenuti a S. Erasmo, che si trovano a Roma nei locali del Museo Nazionale Romano, insieme al rilievo con la raffigurazione di Mitra proveniente da Nersae la piccola base con iscrizione rinvenuta ad Alzano, nel santuario della Grotta del Cavaliere, custodita a Borgo S. Pietro (Petrella Salto) nel piccolo museo annesso al Monastero delle Clarisse.
















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