VOGLIAMO IL CICOLANO PROSPERO E GIOCONDO NOSTRO PADRONE DELLE ACQUE E DEI BOSCHI, POPOLATO E FECONDO

VOGLIAMO IL CICOLANO PROSPERO E GIOCONDO
 TUTTO NOSTRO PADRONE DELLE ACQUE E DEI BOSCHI, POPOLATO E FECONDO

 

 

iniziamo con questo nostro nuovo blog per adoperarci a far rivivere l'epopea del Cicolano.

 

Il Cicolano si dice discendere dai romani, dagli equi.

 

Subito corre la mente al melanconico Virgilio e ci va di cantar on lui:

 

Et te montosae misere  in praelia Nersae,

Ufens. insignem fama et felicibus armis;

Horrida pracipuae cui gens adsuetaque multo

Venatu Nemorum, duris Aequicula glaebis:

Armati terram exercent semperque recentis

Convectare iuvat praedas et vivere rapto.

 

E rileggiamoli questi celeberrimi esametri nel nostro eloquio:

 

Anche  te alle battaglie la montuosa Nersa mandò,

Ufente, bello di fama e d'armi invincibili:

aspro su tutti il tuo popolo avvezzo alle lunghe

 caccie nei boschi: gli Equicoli, che zolla han durissima.

Armati lavoran la terra, e sempre ogni giorno

amano radunar nuove prede e viver di furto.

 

Bellissimo canto ma cattiva coscienza: erano  stati i romani rudi e ladroni a tentare di soggiogare quel popolo già colto, già capace di avere una sua lingua una sua scrittura la OSCA che lapidi insigni testimoniano ancora e stanno celebrate nei CIL del Mommsen.

 

Questa Roma che ancora ci razzia l'acqua e ci tassa senza dare adeguati apporti e che persino le banche ci trascurano chiudendo sportelli e siti bancomat per penuria di fondi loro.

Vorremmo essere voce libera e civica. Crediamo in Voi, assisteteci, pungolateci, insieme per rendere ancor più libero e giocondo questo aprico lembo di paradiso.

Calogero Taverna