M5s shock: Grillo e Casaleggio aprono ai poteri forti. È la fine del Movimento
I vertici pentastellati "rottamano" Di Maio, Di Battista & company e cercano personaggi vicini alla Casta senza "vincolo di militanza"
Di Marco Zonetti
Davide Casaleggio lo aveva già lasciato intendere con il Convegno di Ivrea, al quale - con la scusa di celebrare l'anniversario della morte del padre Gianroberto - aveva invitato vari rappresentanti della società civile non esattamente lontani da quei "poteri forti" che, fino a ieri, erano visti come la peste dal M5s. Come scrive Giuseppe Salvaggiulo su La Stampa, "il M5S cerca docenti, magistrati, imprenditori, manager, scienziati. Una «riserva repubblicana» spendibile in ministeri, Authority, istituzioni di garanzia, enti e aziende pubbliche. Il vincolo di militanza varrà per i candidati al Parlamento, non per la squadra di governo".
Un vero e proprio scouting portato avanti quasi all'insaputa dei "poveri" attivisti un po' sgarrupatelli, un po' macilenti, un po' ingenui che continuano imperterriti ad allestire banchetti, a montare gazebo, a diffondere volantini spesso sgrammaticati.
Intanto, alle loro spalle, Grillo e Casaleggio coadiuvati da qualche parlamentare - ovviamente del "cerchio magico" - cercano tramite convegni, incontri, presentazioni di libri e così via, avvocati, notai, imprenditori, esponenti cattolici, intellettuali... quelli insomma che venivano poco gentilmente allontanati dai meet-up in quanto legati per titoli o per professioni alla "Casta".
La catastrofe Raggi a Roma, che rischia di trascinare nel baratro anche il M5s nazionale, ha accelerato questa procedura (iniziata già molti anni fa in sordina) ed ecco che, come leggiamo sulla Stampa, "Grillo e Casaleggio hanno esautorato la Raggi (i francesi di Suez hanno trattato direttamente con i vertici) collocando alla presidenza Acea l’avvocato di fiducia Luca Lanzalone, genovese. Per l’amministratore delegato, esponenti romani del M5S (gli stessi che si fanno vedere al circolo canottieri Aniene) hanno chiesto consiglio ad Aurelio Regina, già vicepresidente di Confindustria, uomo di raccordo tra i poteri capitolini. Il prescelto è Stefano Antonio Donnarumma, manager noto (arriva dalla multiutility milanese A2A) e gradito a Caltagirone".
Gaetano Caltagirone: un nome che fino a ieri rappresentava l'Anticristo per il Movimento Cinque Stelle, mentre ora...
Ma, ovviamente, in vista di un futuro governo tutto a cinque stelle, non saranno rottamati solo i semplici attivisti ma anche i "meravigliosi ragazzi", quei parlamentari d'assalto più spendibili come volti televisivi che non come ministri o sottosegretari. Altro che Paola Taverna al Ministero della Sanità o Luigi Di Maio premier o Roberta Lombardi agli Interni. Come riporta Salvaggiulo: "I sogni proibiti si chiamano Tito Boeri, liberal bocconiano presidente dell’Inps nominato da Renzi con cui manifesta distanza; Tomaso Montanari, storico dell’arte e pupillo di Salvatore Settis, alfiere della gestione pubblica dei beni culturali e neo presidente dell’associazione Libertà e Giustizia; Davigo, Onida o Zagrebelsky". E per quest'ultimo si comprenderebbe la battaglia accanita per il No al referendum in chiave antirenziana. Anche il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, con le sue aperture al M5s tramite il suo giornale, può essere visto come aspirante a una poltrona di prestigio in Rai attraverso un governo pentastellato.
Ora si tratta di vedere come la prenderanno per l'appunto gli attivisti, che avrebbero buttato alle ortiche anni e anni di banchetti al freddo e al gelo per qualche click in più a eventuali comunarie, parlamentarie, e che dir si voglia, ma soprattutto i vari Di Maio, Di Battista, Ruocco, Toninelli... quelli che si sono spesi in primissima persona e che ci hanno messo la faccia, sognando - dissennatamente - una poltrona di ministro o di sottosegretario e che, con ogni probabilità, si vedranno soffiare l'osso dai personaggi che hanno combattuto fino a ieri. E con l'avallo di Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
Questa è la fine del Movimento Cinque Stelle com'era stato pensato, o perlomeno "venduto" all'Italia. Ed è l'inizio, o la continuazione, di un partito come tutti gli altri e forse ancor più permeato dai famigerati poteri forti. Gli stessi che, forse, fin dall'inizio ne hanno favorito l'ascesa.
Un vero e proprio scouting portato avanti quasi all'insaputa dei "poveri" attivisti un po' sgarrupatelli, un po' macilenti, un po' ingenui che continuano imperterriti ad allestire banchetti, a montare gazebo, a diffondere volantini spesso sgrammaticati.
Intanto, alle loro spalle, Grillo e Casaleggio coadiuvati da qualche parlamentare - ovviamente del "cerchio magico" - cercano tramite convegni, incontri, presentazioni di libri e così via, avvocati, notai, imprenditori, esponenti cattolici, intellettuali... quelli insomma che venivano poco gentilmente allontanati dai meet-up in quanto legati per titoli o per professioni alla "Casta".
La catastrofe Raggi a Roma, che rischia di trascinare nel baratro anche il M5s nazionale, ha accelerato questa procedura (iniziata già molti anni fa in sordina) ed ecco che, come leggiamo sulla Stampa, "Grillo e Casaleggio hanno esautorato la Raggi (i francesi di Suez hanno trattato direttamente con i vertici) collocando alla presidenza Acea l’avvocato di fiducia Luca Lanzalone, genovese. Per l’amministratore delegato, esponenti romani del M5S (gli stessi che si fanno vedere al circolo canottieri Aniene) hanno chiesto consiglio ad Aurelio Regina, già vicepresidente di Confindustria, uomo di raccordo tra i poteri capitolini. Il prescelto è Stefano Antonio Donnarumma, manager noto (arriva dalla multiutility milanese A2A) e gradito a Caltagirone".
Gaetano Caltagirone: un nome che fino a ieri rappresentava l'Anticristo per il Movimento Cinque Stelle, mentre ora...
Ma, ovviamente, in vista di un futuro governo tutto a cinque stelle, non saranno rottamati solo i semplici attivisti ma anche i "meravigliosi ragazzi", quei parlamentari d'assalto più spendibili come volti televisivi che non come ministri o sottosegretari. Altro che Paola Taverna al Ministero della Sanità o Luigi Di Maio premier o Roberta Lombardi agli Interni. Come riporta Salvaggiulo: "I sogni proibiti si chiamano Tito Boeri, liberal bocconiano presidente dell’Inps nominato da Renzi con cui manifesta distanza; Tomaso Montanari, storico dell’arte e pupillo di Salvatore Settis, alfiere della gestione pubblica dei beni culturali e neo presidente dell’associazione Libertà e Giustizia; Davigo, Onida o Zagrebelsky". E per quest'ultimo si comprenderebbe la battaglia accanita per il No al referendum in chiave antirenziana. Anche il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, con le sue aperture al M5s tramite il suo giornale, può essere visto come aspirante a una poltrona di prestigio in Rai attraverso un governo pentastellato.
Ora si tratta di vedere come la prenderanno per l'appunto gli attivisti, che avrebbero buttato alle ortiche anni e anni di banchetti al freddo e al gelo per qualche click in più a eventuali comunarie, parlamentarie, e che dir si voglia, ma soprattutto i vari Di Maio, Di Battista, Ruocco, Toninelli... quelli che si sono spesi in primissima persona e che ci hanno messo la faccia, sognando - dissennatamente - una poltrona di ministro o di sottosegretario e che, con ogni probabilità, si vedranno soffiare l'osso dai personaggi che hanno combattuto fino a ieri. E con l'avallo di Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
Questa è la fine del Movimento Cinque Stelle com'era stato pensato, o perlomeno "venduto" all'Italia. Ed è l'inizio, o la continuazione, di un partito come tutti gli altri e forse ancor più permeato dai famigerati poteri forti. Gli stessi che, forse, fin dall'inizio ne hanno favorito l'ascesa.
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