sabato 10 febbraio 2018

In questi tempi di ricordi settari, avrei voglia di indagare su questo personaggio, forse davvero grande criminale di guerra ma forse vittima di sedicenti partigiani, assetati di sangue e di oro. L'esecuzione di Collotti e compagna incinta mi lascia esterrefatto. Io non sono di destra, eppure per me la Verità è sempre rivoluzionaria.

Calogero Taverna

 

 

Gaetano Collotti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gaetano Colotti (Castelbuono, 1917Mignagola, 28 aprile 1945) è stato un poliziotto italiano, alla guida dell'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia di Trieste.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

In forza al commissariato di Trieste, si distinse nell'aprile del 1943 quando completamente da solo[1], viene coinvolto in una sparatoria contro i partigiani sloveni, uccidendone uno, ferendone un altro e catturandone un terzo. Dopo l'8 settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana. A ventidue anni è un vice commissario in servizio all'Ispettorato di Pubblica Sicurezza di Trieste con un organico di circa 180 uomini[2]. Nell'ufficio di investigazione speciale destinato alla lotta contro gli oppositori del regime fascista, dove utilizzò metodi brutali di interrogazione, come i casi delle torture di "Villa Triste" [3]. All'interno dell'Ispettorato che ha sede a Trieste, in via Bellosguardo n. 8, nella cosiddetta "Villa Triste" e che ha come comandante Giuseppe Gueli, crea la cosiddetta "Banda Collotti".

Il tentativo di fuga[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Strage della cartiera di Mignagola.
Verso la fine della guerra, tenta la fuga, ma è catturato ad un posto di blocco con un carico d'oro a Olmi di San Biagio di Callalta (TV) assieme ad alcuni suoi agenti e all'amante in attesa di un figlio. Tutti furono portati alla Cartiera di Mignagola. I partigiani di Gino Simionato detto "Falco" li fucilarono, compresa la donna, e l'oro scomparve, diviso tra partigiani democristiani e comunisti[4][5][6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Mostro e l'Eroe
  2. ^ Nuova Alabarda - Ispettorato speciale - visto 16 dicembre 2008
  3. ^ ESPRESSO -Paolo Rumiz La regina di “Villa Triste” - L'ebrea triestina che superò le torture
  4. ^ Antonio Serena, La Cartiera della morte, pag. 63
  5. ^ Antonio Serena, I giorni di Caino, pp. 212-214
  6. ^ Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, pp. 187-188

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Nessun commento:

Posta un commento