A zonzo per i campi i racalmutesi, in cerca di fiorellin del prato insoliti.
Faccio oggi compagnia a mio fratello e a mia cognata per andare a pranzare nella
loro campagna del Ferraro. Ovvio ormai la mia insana passione per i fiorellin del prato non mi abbandona più. Cellulare sempre pronto a scattare istanti fotografici. C'è chi vuole che fotografi anche le foglie per aiutarmi a classificare i fiori delle mie curiosità floristiche . Comincio quindi con questo simpatico esemplare giallo sul fragile ma lungo stelo, foglie a terra.
Qui invece siamo in altra specie, mi pare
E qui al Ferraro in terre di pietra alabastrina ecco la Mandragora
Ma ecco foglie di quello che sarà un fiore. Sono in subbio se si tratterà del mio zafferano o zafferanastro (come vuole il Linneus Racalmutensis giallo) o diverrà unaCEPHALANTHERA LONGIFOLIA ("tipica ORCHIDEA DEI BOSCHI DI LATIFOGLIE" come insegna sempre il nostro Linneo) e mi accanisco a fotografare nella radura alabastrina di mio fratello nei suoi possedimenti a Gargilata. Mix di sacro e profano ma non mi importa.
Torniamo al Ferraro. Terre esposte a Nord. Fiorellin del prato, pochini. Chissà perché! Cercherò di farmelo spiegare dal Linneo Racalmutese, il dottore dentista Giovanni Salvo. Credo di non sbagliare dicendo che si tratta di fiori bianchi di CICORIA.
Ed ecco il famoso scornabecco, il maschio del Carrubo per noi racalmutesi. Sarà vero?
Sparacogna.
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