lunedì 20 novembre 2017

Scrivevamo quando ancora non avevamo completato le nostre ricerche d'achivio su sua Eccellenza Ettore Giuseppe Messana, nato a Racalmuto nel 1884:
Incautamente MALGRADOTUTTO pubblica questo pamphlet del Casarrubea qua e là ostile e diffamatorio avverso il nostro grande compaesano Ettore Messana.
Le accuse sono in fondo quelle classiche del Li Causi storicamente destituite di ogni fondamento. Feroce lotta politica comunista dell'epoca.
Per tre anni abbiamo cercato carte e documenti, abbiamo colloquiato con lo stesso Casarrubbea.
Non abbiamo dubbi: si tratta di tre grosse fandonie calunniatrici avverso un intemerato Messana.
Trani smentisce pe rtabulas che il Messana possa essere stato il Bava Beccaris nel 1919 a Riesi;
l'ARCHVIO CENTRAE DI STATO polverizza la rabbia vindice di Tito di voler fare di Messana un criminale di guerra; Senise in un suo libro di memorie del 1946 elogia il Messana addirittura in quei tempi avversato dal Fascismo in quanto "non ne aveva l'animo";
processi, documenti, l'archivio NARA .la corrispondenza del Messana con il suo Ministero smentiscono ogni sospetto che sia stato "il capo del banditismo politico siciliano". Anzi! Anche lo stesso Casarrubea abbandona , proprio in Malgrado Tutto, questa sua vecchia tesi anche perché bastonato in un processo che tanto l'avvilì sino forse a portarlo alla morte prematura (cosa che avviene quando si abbassano le difese immunitarie per depressioni forti).
Pubblichiamo qui squarci del post accusatorio del Casarrubea iniziando a smantellere punto per punto il pamphlet del Carraubea, a suo tempo preso per vangelo da Malgrado Tutto.
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Blog di Giuseppe Casarrubea
occorre conoscere il passato per dare risposte al futuro

La Resistenza antifascista in Slovenia e l’ispettore Messana
Pubblicato il 2 agosto 2008 di Casarrubea
(Questa parte è illustrata grazie alla scrupolosa ricerca condotta dalla storica Claudia Cernigoi, direttrice della rivista “La Nuova Alabarda.” Si tratta di immagini tratte da una vasta collezione fotografica sui crimini fascisti dell’Italia in Slovenia)
Iniziamo da questo inciso tra parentesi. Claudia Cernigoi è tutt'altro che storica. Raccoglie qualche carta. Non la contestualizza, Crede di poter fare uno scoop giornalistico. Ma passa il tutto a Casarrubea per avvalorare tesi diffamatorie, false e bugiarde. Assillata dal sottoscritto la dessa si trincera in un silenzio indispettito. Non sapendo come controbattermi mi minanccia di denunciarmi per stalking. Non ne fa nulla pur afflitta dalle mie contestazioni. Si trincera dunque dietro una chiusura totale della sua posta elettronica. Casarrubea a sua volta, contestato da me, rinuncia a due delle sue accuse contro Messana e si attacca ai pretesi avalli storici ddella Cernigoi quanto ai fatti di Lubiana.
Casasrubea ebbe a dileggiare il Messana con questa triade callunniatrice, in definitiva sulla scia del Li Causi:
"La Sicilia è legata, ad esempio, alla Slovenia da molti fatti su cui è doveroso riflettere. Legami che scopri se ti metti a fare il Marlowe della situazione, su una pista precisa, come un segugio. Basta un nome: Ettore Messana, siciliano di Racalmuto, classe 1888, di professione ufficiale di polizia. Nel 1919 lo troviamo impelagato nella strage di Riesi. Tiene “a battesimo”, a modo suo, le lotte contadine. Venti morti. Poi si specializza nel ventennio nero, grazie all’appoggio che gli forniscono uomini dell’apparato come Ciro Verdiani e Giuseppe Gueli, che di polizia e di spionaggio se ne intendono più dello stesso ministro fascista Buffarini Guidi. Nell’aprile del 1941 la sua carriera è a una svolta. Le truppe italo-tedesche invadono il Regno di Jugoslavia e l’Italia si annette gran parte della Slovenia. Messana diventa questore di Lubiana tra l’aprile del 1941 e il maggio 1942, per poi svolgere la stessa carica a Trieste, dove fu destinato con telegramma di Carmine Senise a decorrere dal primo giugno 1942.
Doveva assumere la temporanea reggenza della locale questura, ma vi rimase fino al 14 giugno 1943, quando fu nominato ispettore generale di Ps e posto a disposizione del Ministero dell’Interno. In un anno dovette combinarne di cotte e di crude fino al punto da suscitare le reazioni degli stessi poliziotti che mal lo tolleravano."
Parte subito col piede sbagliato il Casarrubea: amputa il nome del Messana che è Ettore Giuseppe Tancredi Messana. Non nacque nel 1888 sibbene nel 1884. Messana non è un 'banale uìfficiale di polizia'. Già Ispettore generale di PS sin dal lontano giugno 1942, sarà poi un grande protagostista nella reprssione del banditismo siciliano durante gli anni 1945-1947, come capo della polizia in Sicilia per nomina né di fascisti né di democristiani ma godendo della fiducia di Bonomi (due personaggi se si vuole forse granmassoni). Ma de Gasperi nel 1947, dopo la nota intesa amercicana di feroce portata anticomunista, si avvale a Roma del Messana come suo fidato collaboratore nel controllo del Viminale.
Subdolo il Casarrubea nell'echeggire le insinuazioni del Li Causi quanto ai fatti di Riesi del 1919. Premesso che nella stampa coeva mai viene fatto il nome di Ettore Giuseppe Tancredi Messana, nella memorialistica immediatamente successiva si è e no vi è uno strampalato indiretto richiamo in un resoconoto del Ferri. Di assodato vi è solo il rapporto del Isppettore mandato da Nitti, il Trani, il quale così specifica l'incolpevole presenza sul luogo dell'eccidio del Messama. Se ne stava a parlamentare con l'Angeletti, un agitatore socialista, per sedare il tumulto, quando partendo un colpo di pisola contro l'eservito schierato che ebbe a ferire un ben preciso soldato, l'esercito reagì con spari di mitraglia che fecero diverse vittime. I militari subito scapparono. Il sottotenente di Acquaviva fu quindi raggiunto e in un cortile freddato con un colpo di pistola. Le responsabilità del Messana, nulle. Le strumentalizzazuoni accusatorie del Li Causi dopo nel 1947 vituperevoli. Questo richiamo fallace improprio e dengratorio del Casarrubea, scivolone storico da stigmatizzare. Per giunta non si trattò di lotte contadine e i morti furono nove. Tanto solo a riprova della trasandatezza storica del Casarrubea.
Banale e fallace il casarrubea quando vuole colpre il Messana per chissà quale sua connivenza co il regime fascista durante il ventennio nero.
Dopo l'eccidio di Riesi, l'incolpevole Messana viene restituito al Commissariato di Mussomeli. Vi resta poco. Viene letteralmente sbolognato. A Bologna si accanisce contro un agitatore che turba l'ordine pubblico. Si trattava nientemeno che del ex caporale Benito Mussolini. Ne pagherà lo scotto per il resto del'era fascista.
Trasferito a Bolzano, lontanissimo dalla Sicilia, dalla mafia, dal questore Gueli, vi potrà far valere le sue eccelse doti e viene promosso Vice Questore. Verso la fine degli anni Trenta è maturo per la promozione a Questore di Palermo. ma non lo sarà osteggiato dalle potenti cosche fasciste palermitane di sapore persno mafioso pur dopo il Prefetto Mori.
Casarrubea rasenta il ridicolo quando vuol farci credere che nell'era fascista il Mssana fosse un protetto di Ciro Verdiani che più giovane gli sarà inferiore di grado in Slovenia alla fine del regime fascista.
Quanto al Gueli, questi in Lubiana fu inviato per indagare sul Messana. Non si vede come possa parlarsi di 'appoggio' del Guelli a pro' di Messana. Disinformazione storica del Casarrubea. Sbavatura che la dice lunga sulle carenze scientifiche del Casarrubea.
Casarrubea poi affronta le vicende del Messana come questore di Lubiana per un anno e come Ispettore generale di PS a Trieste dopo. Non ne sa nulla. Pasticcia alcune sparate della Cernigoi. Il tentativo dei Titini di fare del Messana un criminale di guerra a Lubiana è miserevole cosa. Si sfaldò subito in quel di Roma come comprovano le carte dell'Archivio centrale di Stato a Roma di cui ci siamo occupati approfionditamente altrove, per ripterci qui.
Il rapporto Ricciardelli è cattiveria vindice di un peseguitato del Messana a Trieste come da racconto del Senise per darvi peso storico. Abbaglio della Cernigoi, cioè.

 

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