Vediamo di dissentire, ovvio a modo mio. Siamo tutti evasori. Se ognuno di noi dovesse pagare tutte le sante tasse delle inenarrabili leggi tributarie ogni impresa può subito portare i libri in tribunale per il fallimento, ogni 'persona fisica' finirebbe sul marciapiede a chiedere l'elemosina insieme al resto della sua città o comune o borgo. Lo Stato, diceva Einaudi prima di passare al nemico, è strumento cieco di occhiuta rapina. Io rettifico: strumento agile ed abile di occhiuto 'adeguato' prelievo tributario. Lo Stato sa bene che non evade chi non può evadere e cioè le pletore di pubblici impiegati (ma quella è tutta una partita di giro per imbrogliare la Merckel). Lo Stato dice che sta tassando per un milione di miliardi ma poi si accontenta del 10 % e ci guadagna per giunta. Metti il piede sull'acceleratore e giù una bella tassazione 'indiretta'., giochi al lotto ecco fregarti per lo meno del 30%, fumi sigarette? Apriti cielo. Termine tecnico: ACCISE. Hai fatto il brigante per tutta la vita e hai rubato a miliardi? Hai 'capitali' liquidi a iosa? All'improvviso Prodi e Ciampi ti applicano una patrimoniale surrettizia passando dalla lira all'euro. Chi non si è chiesto come mai mentre un litro di latte prima del 2002 si pagava meno di mille lire, dopo l'entrata in vigore dell'Euro quel litro di latte costò un euro come dire due mila lire. I nostri risparmi, le nostre assicurazioni, le nostre pensioni ed anche i nostri stipendi dimezzati di valore, Con un colpo solo ecco una patrimoniale surrettizia del 50% senza scomodare la Costituzione che la proibirebbe. Così a noi il piacere di 'evadere' allo Stato il gusto di arricchire. Calogero Taverna
sabato 30 settembre 2017
Lillo Taverna ha condiviso il suo post.
Lillo Taverna
Debbo essere schietto: questo Sciascia che in punto di morte ha voglia di discettare su Gorgia e dilungarsi sul filosofo di Rovereto Untersteiner mi lascia per...plesso ed anche incredulo. Non vedo Sciascia alle prese con l'aoristo. Ne scriverò al mio amico ergastolano ostativo il professore racalmutese Alfredo Sole. Saprà illuminarmi come al solito. Lui Gorgia lo conosce davvero e non per averne sentito parlare da un tal italo tedesco dal nome impronunciabile. con buona pace di Domenico Porzio.
Ma noi a Racalmuto dobbiamo assolutamente santificare Sciascia e seppellire Sole, il primo perché dice di conoscere Gorgia, l'altro perché da 'incolpevole' non riesce a farsi reclamizzare nella giusta luce da Tano Savatteri. Ma Racalmuto poi sa ospitare un tal guitto dell'Antinmafia ospitandolo (gratis?) in un dispendioso anfiteatro.
Il Sindaco non ha tempo neppure per sbirciare la mia proposta di una FONDAZIONE gratuita ma dispone di un assessore alla cultura che alto e solengo fa celebrare un modesto attore di recente deceduto, capace a suo tempo di pugnalare il genero.
I soldi per la cultura vera non ci sono, ma per gite scolastiche ad Hamilton e per l'annuncio pubblicitario di un film improbabile ma gradito all'antimafia di Palermo, si.
Il Sindaco non ha tempo neppure per sbirciare la mia proposta di una FONDAZIONE gratuita ma dispone di un assessore alla cultura che alto e solengo fa celebrare un modesto attore di recente deceduto, capace a suo tempo di pugnalare il genero.
I soldi per la cultura vera non ci sono, ma per gite scolastiche ad Hamilton e per l'annuncio pubblicitario di un film improbabile ma gradito all'antimafia di Palermo, si.
Vediamo di dissentire, ovvio a modo mio. Siamo tutti evasori. Se ognuno di noi dovesse pagare tutte le sante tasse delle inenarrabili leggi tributarie ogni impresa può subito portare i libri in tribunale per il fallimento, ogni 'persona fisica' finirebbe sul marciapiede a chiedere l'elemosina insieme al resto della sua città o comune o borgo. Lo Stato, diceva Einaudi prima di passare al nemico, è strumento cieco di occhiuta rapina. Io rettifico: strumento agile ed abile di occhiuto 'adeguato' prelievo tributario. Lo Stato sa bene che non evade chi non può evadere e cioè le pletore di pubblici impiegati (ma quella è tutta una partita di giro per imbrogliare la Merckel). Lo Stato dice che sta tassando per un milione di miliardi ma poi si accontenta del 10 % e ci guadagna per giunta. Metti il piede sull'acceleratore e giù una bella tassazione 'indiretta'., giochi al lotto ecco fregarti per lo meno del 30%, fumi sigarette? Apriti cielo. Termine tecnico: ACCISE. Hai fatto il brigante per tutta la vita e hai rubato a miliardi? Hai 'capitali' liquidi a iosa? All'improvviso Prodi e Ciampi ti applicano una patrimoniale surrettizia passando dalla lira all'euro. Chi non si è chiesto come mai mentre un litro di latte prima del 2002 si pagava meno di mille lire, dopo l'entrata in vigore dell'Euro quel litro di latte costò un euro come dire due mila lire. I nostri risparmi, le nostre assicurazioni, le nostre pensioni ed anche i nostri stipendi dimezzati di valore, Con un colpo solo ecco una patrimoniale surrettizia del 50% senza scomodare la Costituzione che la proibirebbe. Così a noi il piacere di 'evadere' allo Stato il gusto di arricchire. Calogero Taverna
Pari opportunità e violenza di genere, il Comune di Rieti guarda all’Europa | |||
Elisa Masotti | |||
Dalla UE il progetto #Si...AMO per la prevenzione e il contrasto alla violenza delle donne | |||
dalla Redazione venerdì 29 settembre 2017 - 21:08 | |||
Sensibilizzazione e formazione, comunicazione, arte-cultura e sensibilizzazione attraverso lo sport. Sono queste le quattro macro aree in cui è articolato il progetto #Si...AMO con cui il Comune di Rieti ha partecipato al bando europeo sulle pari opportunità per il finanziamento (250mila euro) di progetti per la prevenzione e il contrasto alla violenza delle donne.
Tra le azioni previste anche il rinnovo del Protocollo d’Intesa interistituzionale stipulato nel 2009 la cui rivitalizzazione è stata al centro dell’attenzione del Tavolo svoltosi in Prefettura cui ha partecipato, per l’Amministrazione Comunale, l’assessore alle Pari Opportunità Elisa Masotti. «La realizzazione di #Si AMO – ha spiegato la Masotti - si esplica attraverso un coinvolgimento importante e attivo della comunità territoriale: Forze dell’Ordine, ASL Rieti 1, Prefettura, Provincia di Rieti, Centro Antiviolenza, Ufficio Scolastico Provinciale, Istituti scolastici di ogni ordine e grado, compresi i nidi di infanzia, ordini professionali (medici, avvocati, psicologi, giornalisti, farmacisti), media locali e non, club e associazioni culturali, Fondazione Varrone, associazioni e società sportive e associazioni di categoria». Sarà una cabina di regia multi professionale, costituita da personale di ruolo con esperienza nel coordinamento di progetti, ad occuparsi del monitoraggio e della rendicontazione finale delle risorse assegnate. Nell’ambito dello stesso bando il Comune di Rieti, tramite gli Assessorati Pari Opportunità e Servizi Sociali, ha lavorato inoltre ad un progetto innovativo di supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza “economica”. Tale progetto, per il quale si richiede un finanziamento di 25mila euro, è denominato “Elena”, in memoria di Elena Lucrezia Corner Piscopia, prima donna laureata nella storia. |
venerdì 29 settembre 2017
Sono Giovanna Messana, la nipote di Ettore Messana.
Il grande Ettore Messana. Sono fiero della Sua amicizia sia pure "FB". Spero che mi dia il necessario supporto per una riconsiderazione adeguata di questo splendore racalmutese.
So che lei vive a Roma, sarebbe piacevole potersi incontrare.
Sì ho casa a Roma ma il mio fanatico attaccamento a questa contraddittoria ma meravigliosa terra racalmutese mi tiene per ora legato qui a Racalmuto via F. Martorana 11bis, tel 0922948173 cell. 3291383700
Non mancherà occasione d'incontro. Ho avuto la fortuna di trovare una cugina, Domenica Valenti, so che lei la conosce bene
Ci conosciamo da solo pochi giorni ma reputo una fortuna potere colloquiare con una personalità tanto degna
6 febbraio 15.25.08
In questa fine settimana si celebra la festa vagamente pagana del Mandorlo in Fiore ad Agrigento. Le rivolgo un invito: perché non prende l'aereo e viene ospite mia graditissima qui in contrada Bovo di Racalmuto. Non dovrebbe preoccuparsi di nulla. S'incontri qui con la sua gentilissima parente Mimma Valenti. Potrebbe già vedere quale piazza dedicare a Suo nonno. So di essere temerario ma ne capirà il senso e mi regalerà credo persino un sorriso. Buon giorno.
6 febbraio 20.15.12
Un grande sorriso tutto per lei e un grazie per l'invito,mi è impossibile muovermi da Roma in questo momento, ho un figlio che èstato operato da poco, nulla di grave , ma vivendo da solo la mia presenza è indispensabile, la mamma è sempre la mamma si dice......verrò al più presto appena sarà passato questo momento grazie ancora di cuore in modo particolare per quello che sta facendo per il mio grande nonno
Veramente lo sto facendo per Racalmuto. Se non onora i suoi grandi figli, che paese è? Come ho scritto alla signora Mimì sono incorso in una disinformazione: la festa del Mandorlo in Fiore per beghe politiche è stata rinviata a metà Marzo. Le cose quindi si semplificano. Ho parlato a lungo questo pomeriggio con l'ingegnere Puma che è il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune e quindi dipende molto da lui l'intestazione delle vie ai grandi personaggi racalmutesi. Io avevo una opzione o Piazza S. Anna o l'intestazione di uno splendido belvedere al Serrone ove piazzare anche una statua del questore Messana. L'ingegnere Puma mi suggerisce invece una grande ed importante arterie che oggi si chiama inespressivamente la PROVVIDENZA. Una Sua presenza a Racalmuto oltre ad essere prestigiosa sarebbe anche agevolativa.
Bene allora mi sarà più facile poter venire per quella data Conoscerò lei e visiterò Racalmuto .Un saluto e ancora grazie.
12 febbraio 20.40.40
Caro Lillo, non storco il muso ma nutro qualche perplessita'. I documenti che ho letto su Messana, sul web ce ne stanno parecchi, gettano forti ombre sui suoi trascorsi di Questore a Lubiana e sulla sucessiva esperienza siciliana ai tempi di Giuliano, sino a considerarlo un criminale di guerra. Certamente non sono Vangelo e lo Stato italiano lo ha lasciato al suo posto sino al suo pensionamento nei primi anni '70 quale Dirigente generale di Pubblica sicurezza del Ministero. Ben vengano le tue ricerche: io non ne so abbastanza da poter esprimere un giudizio.
34 minuti fa ·
Lillo Taverna Carissimo Gigi, quelle cazzate che hai letto tu le ho lette pure io; non c'è niente di documentato- Dico che una qualche colpa ce l'hanno i familiari a non reagire a colpi di querele e denunce. Voglio vedere cosa porebbero eccepire questi signori calunniatori e malevoli dicitori di sospetti di ipotesi e quindi del nulla. Ho già un mare di documenti per smentire tutti e tutto. Compreso LiCausi, ma siccome Li Causi è del mio vecchio partito comunista sarò lieve con lui anche perché lui fu sì dispettoso con Messana ma con arguzia e abilità stilistica tutta rossa. Io e Li Causi siamo della stessa scuola e sappiamo quando una battaglia la dobbiamo fare per scopi propagandistici.
I nostri nemici di classe sono agguerriti e noi dobbiamo vincere se occorre anche con la menzogna se giova al partito- Sto scrivendo in fretta e furia proprio per essere il più schietto possibile. Questo pomeriggio l'ho passato con Guglielmo Schillaci Ventura la lingua tagliente del circolo Unione che di tutti parla male fuor di se stesso scusandosi col dire: mica posso denigrare persino me stesso. Mi ha parlato a lungo dei grandi meriti del questore Messana, del grandissimo bene che ha fatto a Racalmuto, mi citava fatti, persone, uomini, luoghi e cose. Gli ho detto: consentimi di registrare. Non ho memoria così titanica. Ma mi difendo. Se Malgrado Tutto a suo tempo sbagliò, costa tanto oggi fare atto di resipiscenza?
Lillo Taverna: signora Giovanna, credo che Le debba chiedere scusa. Mi perdonerà ma quando ho iniziato la mia battaglia per fare intestare una strada di Racalmuto al suo degno grandissimo figlio ETTORE MESSANA (e non è detto che a prescindere dalla rispettabile volontà della famiglia non ci riesca) non pensavo minimamente che certi ceffi racalmutesi si erano permessi talune imperdonabili infamie. Confesso che se avessi saputo non sarei stato così imprudente. Mi perdoni per questa imprudenza.
Quelle di sopra - mi consenta il mio linguaggio scurrile - è tutta una accolta di stronzate. Sono "superfetazioni" disinformate, malevole, imbecilli. Che ci mettiamo a dar corda e spago alle veemenze di un certo TITO dell'epoca?. Questa è faccenda che trascende il giusto ritegno della famiglia, anche l'imbarazzo del Min. Interni di Alfano per certe cattiverie di poliziotti invidiosi e meschini. Questa è una faccenda che dovrebbe impegnare le autorità massime nella difesa del buon nome dell'Italia. Certe cose non offendono, senza fondamento, il Messana ma l'ITALIA. Noi non siamo stati mai crudeli colonialisti. Forse solo Graziani. Ma si difese bene con il celebre libro: HO DIFESO LA PATRIA. Messana doveva scrivere un libro: ho servito e onorato l'Italia. Io non sono patriota, sa! Ma la verità soprattutto!. Le chiassate del 2012 a Riesi sanno di putridume propagandistico, in cerca di contributi per manifestazioni pseudo culturali. La Repubblica, non so che le ha preso. Di solito è giornale serio. Ma se nessuno contesta!
giovedì 28 settembre 2017
Ecco in anteprima il mio nuovo libro su Racalmuto. Quattro saggi che non potranno non fare discutere. Tante cervellotiche congetture demolite da quelle sulle origini a quelle del regime fascista. Alla spietata ricerca della verità- Con tanti umori e malumori lungo una traiettorira inflessibile e ove necessario dissacrante. Non potete non leggerlo se vi sta a cuore Racalmuto, quella verace senza nomignoli o superfetazioni. Parola di Calogero Taverna.
mercoledì 27 settembre 2017
Tra la primavera e l’estate del 1919 Ettore Giuseppe Tancredi Messana lascia il noioso studio legale di Racalmuto per approdare al commissariato di Mussomeli. Da vice commissario si accinge ad organizzare la vigilanza e la repressione per il mantenimento dell’ordine pubblico in una piazza che se non è ancora quella virulenta alla Genco Russo, non è manco sonnacchiosa dimora di cittadini onesti e remissivi.
La vicenda umana di Mussomeli è molto simile all’appena dismessa Racalmuto. Mussomeli mi ha interessato sia pure marginalmente nella mia mania di ricercatore microstorico della civiltà sicana. Un bel libro di Giuseppe Sorge mi ha fornito ottimi spunti. Ad esempio un privilegio del 1395 che se proprio non Racalmuto riguarda il Castelluccio: trattasi di una delle tante lotterie feudali del Medioevo siciliano. Con privilegio dato in Catania il 15 febbraio IV Ind. 1395, i Marini confermano il Marchesato di Malta e di Gazzo ed altri luoghi, fra i quali Mussomeli, al conte d’Agosta. Fra gli ‘altri luoghi’ emergono la Terra di Naro, il Castello e il feudo di Delia, il Castrum di Sutera, il ‘Castrum Musumelis cum terra Manfrele (sic) e per quel che a noi interessa il feudo Gibillinorum. Indi vengono segnati Castello e Terra di Favara, Castrum et Terra Musarj, Castra Terre et pheuda Montis clarj Guastanella et Misilmeri, Castrum et Terra Miney, Castrum seu fortilicium et feudum de Mungillinii .
Delusione la mia non incontrarvi Racalmuto che a quell’epoca il bel Castrum incoltamente chiamato Chiaramontano c’era, come segnalano le carte vaticane da me consultate. Mi ripago in un certo senso con il ‘conto del segreto Bonfante del 1486’ e siamo in pieno Medioevo sia pure agli sgoccioli. Il Bonfante al punto 11.10 registra ‘lu fegu di Rabiuni lu teni lu Magnificu Baruni di Regalmuto per anni … vinduto per lo Magnifico Signuri Pietro lo Campo unzi trentacincho, uno vitellazzo, una quartara di Burro, e un cantaro di formaggio di pagarisi a Pasqua’. La storia baronale della Racalmuto di questo scorcio del XV secolo è piuttosto buia. Noi non sappiamo chi potesse essere codesto Barone di Racalmuto: forse gli Isfar. Comunque. Le storielle dei Del Carretto che succedono ai Chiaramonte vengono qui smentite. Occorrono studi seri. Le congetture agiografiche che corrono per il momento sono appunto cervellotiche.
Il Bonfante del 1486 ricita Racalmuto al punto 20. “Lo fegu di Santo Blasi lu teni Mazzullo di Alongi di la Terra di Regalmuto per anni 3 videlicet quinte Ind. 6 Ind. et 7 Ind. et pri unzi quattordichi quolibet anno uno Crastatu, uno cantaro di formaggio et una quartara di Burru quolibet anno da pagarsi a menzu Septembru et la mitati a la fera di Santu Juliano intendendosi quindi primi poi di Pasqua.”
Ghiotte note di costume e storici squarci dell’economia agreste di quei tempi. Ma non sappiamo nulla di questo ricco racalmutese Mazzullo Alongi. Ad esempio noi non sapremmo che altro aggiungere nei profili prosopografici dei racalmutesi eminenti di ogni tempo. Nessun Alongi pare oggi abitare in quello che tanti chiamano il paese di Sciascia. Che Ettore Giuseppe Tancredi Messana si sia lambiccato il cervello in siffatte storie paesane non crediamo: eccelso servitore dello Stato, sì, ma erudito ricercatore microstorico, no di certo.
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